Abbiamo parlato di tipi di schedulazione per aiutarti ad orientarti nel mondo di questi software. Ma cosa succede quando dobbiamo schedulare progetti complessi?
Chi ben comincia
Partire bene è un po’ come essere già a metà dell’opera, questo perché siamo in una fase che permette di sistemare subito gli errori senza troppe ripercussioni sul nostro operato.
Per questo meglio prendersi il tempo necessario prima di iniziare l’implementazione effettiva. Ma come fare?
Se la nostra azienda ha più progetti ai quali lavorare occorre capire quali risorse dovranno essere in comune e quali saranno esclusive. In questo modo si eviteranno pericolose sovrapposizioni che potrebbero lasciare sguarnite risorse al momento giusto.
Analizzare quindi il tempo limite per la realizzazione del progetto e stilare una roadmap che conservi anche un po’ di margine.
Schedulazione effettiva
Mentre la fase di pianificazione serve a gestire il medio–lungo periodo, la fase di schedulazione vera e propria serve principalmente per affrontare le esigenze immediate.
Quindi qui vanno considerati i task necessari a completare l’ordine, stabilite le priorità nella produzione per evitare colli di bottiglia e ritardi nei prossimi passi.
Pianificazione e schedulazione devono andare di pari passo.
Materiali
Abbiamo pianificato l’utilizzo dei macchinari e siamo riusciti ad incastrare tutte le esigenze principali nel modo migliore per agevolare una produzione rapida e senza intoppi.
Adesso bisogna fare attenzione che i materiali siano in magazzino e che arrivino in modo costante perché questo sarebbe un gravissimo problema di difficile risoluzione. Il flusso deve essere ben calibrato per non far aumentare troppo le scorte, e i costi di gestione, senza motivo.
Monitoraggio
Tutti i piani sono soggetti a variazioni dettate dalla realtà, meglio quindi essere pronti a cambiare qualora le condizioni di partenza mutassero. Per questo occorre monitorare con cura ogni passaggio e ogni metrica ritenuta fondamentale.