Come visto in un precedente articolo dedicato al Kaizen, gli approcci strutturati consentono di progredire meglio e analizzare con certezza quello che succede in azienda. Oggi parliamo di due sistemi di pensiero diversi.
Origini del controllo qualità
Si parla spesso di controllo qualità e raramente si conoscono le origini di un processo fondamentale per qualsiasi azienda che si rispetti. Oggi più che mai, in un mondo più competitivo, è necessario adottare un approccio strutturato.
Ford nel 1910 decise di dotarsi di un ispettore che analizzasse i suoi prodotti dal punto di vista qualitativo. Questa è la prima volta che si sente parlare di qualità in questo senso. Da quel momento ci si è evoluti verso il controllo qualità negli anni ‘30, nel quale si prendevano prodotti a campione per verificarne le caratteristiche. Negli anni ottanta arriva il concetto di TQM.
TQM: di cosa si tratta?
L’acronimo sta per Total quality management e indica un approccio gestionale ben definito.
Il cardine principale è il monitoraggio costante della soddisfazione del cliente. Questa non può prescindere da una qualità alta.
Sostanzialmente questo modo di pensare si basa sulla raffinazione continua dei modi di produzione interni per portare ciò che poi si offre all’esterno a toccare vette prima insperati.
TQM: 8 concetti cardine
- decisioni basate sui dati;
- comunicazione;
- impiego di sistemi integrati;
- miglioramento continuo;
- attenzione totale al cliente;
- impiego di tutta la forza lavoro;
- approccio processuale;
- applicazione di strategia.
Vantaggi del TQM
Questo approccio è sicuramente molto efficace nel aumentare la soddisfazione e la qualità della produzione dell’azienda perché non si focalizza sul prodotto.
Può sembrare un controsenso ma il prodotto è solo la punta dell’iceberg. Prima di arrivare a questo occorre ragionare su tutto ciò che c’è sotto. Si tratta di un’analisi lunga e a volte “dolorosa” perché può significare ristrutturare alcuni processi che si davano per scontati.
In primis la comunicazione interna, prima ancora che esterna, deve essere al centro di tutto se si vuole davvero migliorare. Troppo spesso escono servizi o prodotti mal congeniati semplicemente perché i reparti non si parlano.
Lean thinking: di cosa si tratta
Questo approccio potremmo dire che è quasi diametralmente opposto al primo. Infatti il Lean Thinking si basa prima di tutto sulla ricerca totale del valore per il cliente.
Come si può concentrare tutto quello che abbiamo su soddisfare il cliente? Semplicemente è necessario tagliare tutto il superfluo. In quest’ottica, quindi, questo approccio analizza tutti i processi aziendali alla ricerca di quei punti che fanno sprecare risorse e che quindi danneggiano il cliente finale.
Nel Lean Thinking ci si concentra quindi più sui flussi tra un processo e l’altro che sul singolo processo.
Leave A Comment